COMITATI E ASSOCIAZIONI DANNO VITA ALL’OSSERVATORIO AMBIENTALE DI PRATO

Il luogo scelto per l’evento è simbolico, Baciacavallo, dove il gruppo si è riunito in tante battaglie contro l’inceneritore di fanghi di Gida. Parte anche una petizione popolare per chiedere alle istituzioni locali di farsi carico dei problemi segnalati.

Dalla condivisione del dossier ‘Prato nell’emergenza climatica’ nasce un coordinamento di movimenti, comitati ed associazioni che si chiamerà Osservatorio ambientale di Prato.
L’iniziativa è promossa da Comitato InMezzoAllAutostrada, Stop elettrosmog e 5g Prato – Atto Primo Salute Ambiente Cultura Odv, Comitato in Difesa della Salute Prato Sud, Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua, Comitato Ambientale di Casale e gruppo Fridays For Future di Prato ed è aperta alla partecipazione di altre realtà ambientaliste.
Come scenario della nascita del fronte comune, è stato scelto un luogo altamente significativo e critico dal punto di vista ambientale, come Baciacavallo a Prato Sud dove tante volte negli anni il gruppo ha manifestato contro l’ingombrante presenza degli impianti di Gida. E’ qui che comitati e associazioni sono tornati ieri mattina, 5 giugno, per esprimere l’impegno comune di tutelare l’ambiente e la salute nel territorio di Prato, prendendosene cura con iniziative di denuncia e sensibilizzazione e promuovendo prospettive e progetti eco-compatibili.
“Soprattutto in un contesto globale di crisi climatica e di pandemia, come quelle attuali, che hanno ripercussioni ecologiche e socio-sanitarie anche sul territorio locale, sentiamo l’urgenza di una presa d’atto delle derive in corso e di una condivisione di prospettive comuni. – si legge in un comunicato diffuso dai fondatori dell’osservatorio – La portata della sfida è talmente ampia che si rende necessaria la massima condivisione in un fronte comune, pur nel doveroso rispetto delle autonomie e delle individualità reciproche. Nel primo semestre di questo 2021, in vista di aggiornare con una prossima pubblicazione il dossier, abbiamo ripetutamente chiesto audizione alla commissione e all’assessore all’ambiente del Comune di Prato, con tre protocolli ufficiali, per confrontarci sulle conclusioni del documento, senza mai aver riscontro”.
Per questo contestualmente alla nascita dell’osservatorio è partita una petizione popolare che chiede l’effettiva presa in carico e discussione del lavoro di approfondimento da parte delle istituzioni locali preposte. “Dopo la Dichiarazione di emergenza climatica (DEC) nel settembre 2019 da parte del Consiglio Comunale, molti impegni contenuti nel documento non hanno ad oggi avuto un seguito tangibile. – prosegue il comunicato – L’intento è anche quello di condividere in maniera partecipata con la cittadinanza i progetti che Prato potrebbe presentare per l’attrazione dei fondi previsti dal Pnrr, sulla scorta dell’indirizzo politico per una transizione ecologica e solidale, una sorta di “Next Generation Prato”.
Fra le altre osservazioni che saranno portate all’attenzione di consiglieri ed assessori, anche l’inserimento di un apposito indice sull’impatto dei progetti cantierizzati sull’ecosistema del territorio, il rilancio del progetto di Parco Agricolo della Piana, l’impegno concreto per la neutralità del degrado del suolo ed il ripristino di terreni degradati o disboscati, ad esempio con ripiantumazioni straordinarie in zone confiscate in quanto ex-discariche abusive.

Comitati e associazioni danno vita all’Osservatorio ambientale di Prato [notiziediprato.it]

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