Attualmente stiamo assistendo all’installazione sul territorio delle antenne 5G, senza conoscere appieno l’impatto che tale tecnologia potrà avere sulla nostra salute.
Non sarà una semplice evoluzione dal 4G al 5G, ma ci ritroveremo, in ragione delle maggiori potenze e poi delle nuove radiofrequenze, sempre più connessi e con il rischio di una esposizione della popolazione a radiazioni elettromagnetiche sempre più nocive.
La Legge 22 febbraio 2001, n. 36 “Legge quadro sulla protezione dalle esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici” tutela la popolazione e i lavoratori dagli effetti dei campi elettromagnetici a breve e lungo termine basandosi sul principio della precauzione introducendo i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per la progressiva minimizzazione dell’esposizione.
Per questo l’ Associazione Atto Primo – Salute Ambiente Cultura ODV unitamente all’Associazione A.M.I.C.A ha inviato una lettera a tutti i Comuni della Toscana con l’invito ad applicare il principio di minimizzazione delle esposizioni della popolazione e del territorio comunale, con particolare riguardo ai siti e agli obiettivi sensibili, e per attuare un corretto insediamento degli impianti di telefonia e trasmissione dati.
Lettera ai Sindaci
Magnifico! Cosa possiamo fare perché arrivi al comune di Roma e a tutti i comuni del Lazio?
Valuteremo se scrivere anche a loro. Grazie.
Condivido pienamente il blocco sperimentazione 5g. Vivo a Sesto Fiorentino (Fi).
E per il Veneto? Cosa possiamo fare?
…..aprire una sede di Atto Primo!!…
BLOCCARE TUTTO SUBITO SUL NASCERE!