COMUNICATO STAMPA

Mugello, 2 settembre 2022
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI DICE SI’ ALL’IMPIANTO EOLICO MUGELLANO
MA LA LOTTA PER LA SALVEZZA DEL CRINALE CONTINUA

Accogliamo con amarezza e preoccupazione, ma purtroppo senza stupore, la decisione di questo governo che respinge l’opposizione della Soprintendenza e così facendo “benedice” l’impianto eolico del Monte Giogo di Villore. L’attività delle lobby industriali e finanziarie che hanno esercitato una pressione fortissima a tutti i livelli per la colonizzazione produttiva del crinale appenninico tosco romagnolo segna oggi un punto a proprio favore, e un punto a proprio svantaggio lo segna la natura toscana, assediata da tutti i lati in nome dell’economia e del profitto. Questa di oggi del governo Draghi è una decisione politica e poco rispettosa del principio della “amministrazione corrente” che dovrebbe guidare un governo dimissionario alla vigilia di elezioni generali. Il governo in chiusura cerca anzi di condizionare così l’attività del governo che uscirà dalle elezioni. L’autorizzazione di questo grande impianto industriale sul crinale in un punto di massimo pregio e visibilità non è per nulla una questione tecnica di normale amministrazione, anche se non mancheremo di analizzare nel merito le motivazioni della decisione appena saranno rese note, se pure ve ne sono. La questione dell’impianto è ben altro, uno spartiacque nella politica ambientale ed energetica, e il rischio è che oggi con il pretesto della decarbonizzazione si legittimino ulteriori forme di distruzione ambientale e di artificializzazione del suolo. La politica energetica che si sta mettendo in moto sulla comoda (per alcuni interessi) spinta della guerra non è nemmeno più una sia pur criticabile transizione alle rinnovabili. Ci stiamo trovando davanti al revival del carbone, qualcuno ripropone le centrali nucleari, si vuole occupare il porto di Piombino con un pericoloso impianto per la rigassificazione dell’inquinante e costoso gas liquido, e nonostante ciò si decretano assurdi sacrifici di paesaggio in nome di una presunta decarbonizzazione che sta venendo di fatto abbandonata. La lotta per la salvezza del crinale va avanti, anche con il nostro documentato ricorso al TAR, la via per costruire davvero questo impianto temerario e pericoloso è ancora lunga e incerta per fortuna e la nostra opposizione civile e motivata è e sarà sempre in campo.
Le associazioni:
ITALIA NOSTRA FIRENZE, CLUB ALPINO ITALIANO REGIONE TOSCANA, DICOMANO CHE VERRA’, MUGELLO IN MOVIMENTO,
ATTO PRIMO SALUTE AMBIENTE CULTURA

articolo su ok mugello

 

«Con la decisione del Consiglio dei Ministri non si chiude la partita dell’eolico nel Mugello. Il Consiglio ha risposto alla opposizione della Soprintendenza Fiorentina mentre il ricorso al TAR depositato da Italia Nostra e CAI con motivazioni circostanziate e diverse prosegue la sua strada giuridica. Leggiamo sui mass media dichiarazioni euforiche e completamente fuori luogo come ad esempio i 100000 utenti che usufruiranno dell’energia prodotta con costi vantaggiosi. Sull’energia prodotta non vi sono affatto certezze: la regione ha secretato i dati sulla ventosità del crinale mentre l’Atlante Eolico Italiano non include la nostra area tra le più adatte ad ospitare impianti eolici. E che dire dei vantaggi in bolletta quando tutti noi stiamo assistendo a vere e proprie speculazioni da parte delle imprese produttrici di energie alternative che non solo non praticano costi più bassi ai propri utenti (come AGSM), ma in gran parte hanno fatto ricorso per non pagare gli extraprofitti così come previsto dal decreto governativo.

Ed è veramente un insulto all’ambiente chiamare gli impianti industriali parchi eolici. Di certo se l’impianto verrà realizzato sarà quanto di più lontano dell’idea che tutti noi abbiamo di un parco. Rimarranno solo gli enormi impatti ambientali per riuscire a piazzare 7 pale su un magnifico crinale di 1000 metri. E per il Mugello sarà l’ennesimo disastro dopo quello irrimediabile causato dalle gallerie della TAV. Questa nostra terra continua ad essere da troppo tempo l’anello debole della città metropolitana fiorentina e della politica toscana» (Piera Ballabio, Italia Nostra)
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