LETTERA DI SCA AL DICIOTTENNE SOTTOPOSTO A TSO – La Scuola Che Accoglie
“Pare non si riesca a raggiungere il fondo di questo pozzo nero nel quale siamo precipitati nel febbraio 2020 e non mi riferisco al Covid, ma alla violenza cieca che quest’ultimo ha scatenato.
Mi chiedo spesso come possano, la maggioranza delle persone, accettare di vivere nel terrore; eppure lo studio e l’approfondimento, che ci permetterebbero di orientarci autonomamente, non telecomandati dall’informazione preconfezionata, fanno più paura del Covid, dei morti e dei contagi. Assumersi la responsabilità di scegliere per se stessi intimorisce: e se poi sbaglio? E se poi ho torto? Meglio che siano gli altri a sbagliare per me, di modo che poi avrò qualcuno con cui prendermela per le mie disgrazie.
Per sfuggire alla nostra responsabilità personale abdichiamo alla nostra intelligenza, rinunciamo a vivere pienamente accontentandoci di vivacchiare, fino all’ultimo dei nostri giorni. Appuntamento che temiamo e che vorremmo evitare, con un pensiero magico infantile, così non ci pensiamo e non pensiamo più a niente: quel che conta è sopravvivere, non importano il come e il perché.
Subiamo, senza fiatare, senza leggerli o comprenderli appieno, DPCM in palese contrasto con la Carta Costituzionale, decreti legge e linee guida assurdi che contraddicono il buon senso e quanto la scienza e la medicina ci hanno insegnato fino ad oggi: sono innumerevoli gli studi scientifici, le dichiarazioni di scienziati e medici coraggiosi, le opinioni di giuristi e filosofi che smontano, ragionevolmente, l’intero apparato anti-Covid, dai lockdown alle mascherine, dal coprifuoco (utile solo ad impedire gli assembramenti notturni di più persone intorno a un focolare) alle cure che non vengono concesse a chi ne ha bisogno, per finire con l’imposizione di vaccini per i quali non sono state concluse tutte le fasi della sperimentazione.
Eppure, poiché la vita è un’energia potente che abita l’intero nostro pianeta, nascono di continuo idee nuove, visioni originali che si discostano dal pensiero della maggioranza, oggi più che mai unico e schiacciante. Di fronte a una moltitudine anestetizzata e inconsapevole, accecata dal terrore, alzano lo sguardo individui coraggiosi, che rivendicano il diritto alla vita, alla libertà, alla giustizia, all’autodeterminazione. Accusati di “negazionismo” e “complottismo” vengono scartati dalla maggioranza sorda, assordata dalle grida di terrore che rimbombano nelle sue stesse membra. Una maggioranza ipocrita, preoccupata solo ed unicamente della propria salvezza, o meglio, che si salvi l’apparenza della propria esistenza, non la sostanza. Una maggioranza sorda alla sofferenza di bambini e adolescenti che è arrivata a un +30% di casi di grave disagio psichico; sorda all’aumento dei suicidi a causa dell’isolamento sociale o per cause socio economiche; sorda di fronte alla distruzione sistematica del tessuto economico su cui si regge l’intera società, la sua civile sopravvivenza.
Chi osa denunciare, con sguardo lucido e cuore addolorato, la violenza di un pensiero che è unico, incontestabile e fondamentalista, viene isolato, deriso, ignorato quando va bene, censurato, espulso dalla società o dalla professione, magari medica (ricordo Miedico lo scorso anno e Rossaro da pochi giorni, radiati dall’Ordine dei medici), o di insegnante; se si tratta di un esercente gli vengono sequestrati i locali; se si tratta di un paziente gli viene imposta la “vigile attesa” di sviluppare complicazioni che, oramai sappiamo, possono essere mortali; se si tratta di uno studente, gli viene offerto un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO).
Nonostante queste aberrazioni del nostro convivere incivile avvengano nell’indifferenza della solita maggioranza sorda, cieca e muta, ogni giorno qualcuno fa la differenza, segna il confine, ci avverte del baratro nel quale rischiamo di cadere. Paradossalmente, chi ama davvero la vita e l’umanità intera, in questo periodo di oscurità e paure, sono proprio le persone che, nonostante il prezzo che dovranno pagare, affrontano la rabbiosa cecità dell’altro e con delicatezza tentano di ammansire i demoni che annebbiano le menti e addormentano i sensi.
Tu hai provato a domare i demoni, nella tua scuola, da solo. Hai tentato di provocare una risposta di buon senso, un dibattito sulla deriva senza precedenti di questo periodo, ma hai incontrato ottusità e chiusura. Non hanno risposto alle domande che ponevi: non potevano scavare nelle proprie coscienze, avrebbero rischiato di risvegliare il loro cuore e la loro intelligenza. Avrebbero dovuto scegliere tra rischiare di diventare vittime a loro volta o essere carnefici sperando di cavarsela, respirando piano per non dare l’impressione di essere troppo vivi, con gli occhi bassi, rivolti a terra o a guardarsi le spalle.
Hai affrontato da solo la violenza di persone impaurite e incattivite (perché prigioniere di un incubo collettivo raccontato e descritto nei minimi e spesso falsati particolari a reti unificate, h24) mantenendo la calma nonostante la paura, che rapirebbe chiunque dovesse subire un TSO in condizioni di lucidità.
Oggi già vogliono spogliarti della tua intelligenza e del tuo equilibrio, della tua volontà, legittima, di autodeterminazione, insinuando che saresti stato plagiato. Non credo che una persona, per quanto giovane, possa affrontare gli abusi che tu hai subito, ripetutamente, se non grazie a un profondo amore per la verità, la giustizia e la libertà.
Il tuo gesto sia di esempio ad altri giovani e meno giovani affinché le coscienze si risveglino, comprendano e riparino ai danni e al dolore che la gestione delirante di questa emergenza perenne ha provocato.
Grazie, caro diciottenne, per il coraggio, la forza e l’amore che hai dimostrato verso quest’umanità sofferente e impaurita. Ogni nostra azione ha un effetto farfalla e le piccole variazioni che si producono hanno grandi effetti sugli equilibri di qualsiasi sistema nel lungo periodo: chissà che l’umanità non trovi finalmente pace e amore, un domani.”
Eva, insegnante di scuola primaria
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