Conferenza Stampa ore 11 in contemporanea con la Conferenza dei Servizi che delibera sulla proposta di un gruppo privato di installare otto aerogeneratori di 170 m. sul crinale del Mugello in un sito panoramico e di pregio per la bellezza, la natura intatta, la ricca biodiversità, la vicinanza del Parco delle Foreste Casentinesi.
Questo progetto modificherebbe la morfologia del crinale in modo irreversibile, non rispetta la legislazione toscana di protezione della natura e del paesaggio, non rispetta il senso del limite necessario per gli interventi sulla montagna.
Evitiamo fin dall’inizio che la transizione ecologica prenda una strada sbagliata e diventi il paravento per un nuovo affarismo distruttivo dell’ambiente!

Da un anno e mezzo noi cittadine e cittadini del Mugello con il sostegno di associazioni ambientali, di persone di cultura, di amanti della montagna, difendiamo l’Appennino minacciato dal progetto eolico industriale denominato Monte Giogo di Villore, e anche oggi con questo presidio chiediamo che la Regione Toscana e la conferenza degli Enti interessati respingano questo progetto.

Il Mugello ha già pagato un prezzo ambientale altissimo alla politica delle grandi opere con la distruzione delle sorgenti e altri danni e anche questo è un motivo per cui chiediamo che sia risparmiato ora almeno ciò che rimane di bellezza, di acque, di boschi, di biodiversità.

Il sito preso a bersaglio dall’industria ha altitudine di 1000 metri e massima visibilità su due versanti regionali, ed è un sito di grande pregio dei Comuni di Vicchio e Dicomano anche per la prossimità a diverse zone protette e in particolare al Parco delle Foreste Casentinesi.

Il parere dell’Ente Parco su questo progetto è stato completamente sfavorevole ma questo non è bastato ancora a fermare il processo autorizzativo. Questo progetto si fa bello infatti del pretesto ecologico, alimentato da norme di favore e da una propaganda incessante dell’industria privata cosiddetta ambientalista che si candida a salvare il pianeta dalla crisi climatica.

Proprio in questi giorni si deciderà se cedere a questa propaganda che non ammette alternative e quindi far collocare su questo crinale un impianto costituito da otto aerogeneratori di 170 m. e opere annesse cioè piazzole e plinti di fondazione interrati e infitti irreversibilmente nella matrice rocciosa, ciascuno di 660 tonnellate, con una strada di accesso nuova e aree di cantiere entrambe parzialmente cementificate, alcuni corsi d’acqua incontaminati verrebbero tombati nel tratto iniziale, ci sono vallette destinate a essere riempite di materiali di scavo, inoltre è previsto un cavidotto interrato di 20 chilometri fino a Contea (Rufina). Ricordiamoci poi che le estremità della pale dei modelli di aerogeneratori attuali ruotano a velocità fino a quasi trecento chilometri orari e pensiamo alla sorte dei volatili e soprattutto dei rapaci veleggiatori di fronte a questo allineamento di torri.

L’altezza delle torri progettate è tutta nella logica del gigantismo eolico, è quella massima compatibile con la possibilità di scalata da parete delle varie decine di carichi eccezionali previsti in quel luogo impervio e intatto che dovrebbe essere scavato, spianato, disboscato, artificializzato con rischi anche per le sorgenti.

Cittadine e cittadini di Firenze noi non siamo qui per difendere qualche piccolo interesse personale disturbato da questo progetto, noi siamo qui per difendere un luogo di cui conosciamo bene il valore insostituibile per tutti.

Questo progetto è pericoloso in sé ma anche perché è un progetto pilota che vuole aprire alla colonizzazione eolica il crinale dell’Appennino e vuole far mettere in disparte la normativa di tutela ambientale e in particolare il Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana che vieta fra l’altro di manomettere la morfologia dei crinali.

C’è il rischio sempre più grande di assistere in nome dell’ecologia una rincorsa a costruire grandissimi impianti con aerogeneratori sempre più alti e anche in luoghi fragili o preziosi senza badare all’imbruttimento, senza badare alla sorte degli uccelli e dei chirotteri e ai danni dei malcapitati residenti di nuclei sparsi che ricadono all’ombra delle torri, e dei luoghi storici il cui panorama affidato per secoli a un delicato equilibrio viene assediato da queste escrescenze fuori scala rumorose e illuminate anche di notte per la sicurezza aerea.

Questa rincorsa a mettere pale giganti dappertutto o quasi non è vero come si dice che sia richiesta dalla crisi climatica del pianeta, ma deriva dall’assenza di pianificazione pubblica, dal modello basato sulla privatizzazione e la deregulation imposto dell’Unione Europea.

Questa nostra lotta serve non solo per il futuro del Giogo di Villore serve anche per impedire che la transizione energetica e transizione ecologica abbraccino una soluzione sbagliata e contraria allo spirito e alla lettera dell’articolo 9 della Costituzione.

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